Scrivere per il web

Leggere sul monitor è più faticoso che su carta. La risoluzione
è più bassa e la lettura più lenta del 25%. Come
conseguenza gli utenti del web non leggono, ma scorrono il testo
alla ricerca di frasi o parole che attirino la loro attenzione.

Scrivere per il web diventa così un mestiere in parte diverso
dallo scrivere su carta
, anche se è basato sulle stesse qualità
di fondo. Non è infatti possibile prescindere da una buona sintassi
e una corretta grammatica!
Sul web vi sono però ulteriori criteri
di scrittura e composizione che vanno seguiti per facilitare la lettura,
così come vi sono errori da non fare assolutamente.
Riassumeremo le considerazioni sviluppandole in tre ambiti. Parleremo
prima di come disporre i contenuti, poi di quale stile utilizzare,
e infine ci occuperemo degli espedienti visivi che facilitano la
lettura su monitor.

Il contenuto.

Il web è il regno della concretezza e della concisione.
Questa potrebbe essere l’unica regola, ma lasciateci scendere un po’ più
nel dettaglio…

  1. Scrivete seguendo le quattro massime di Grice (uno studioso
    della comprensione dei testi):

    – scrivi la quantità di informazione necessaria: non
    di più, non di meno (massima della quantità);
    – scrivi ciò di cui hai prove (sii sincero, massima della
    qualità);
    – sii pertinente: dì quello che è rilevante e coerente con
    l’argomento (massima della relazione);
    – sii chiaro (massima del modo).

    Grice prevedeva anche le violazioni alle massime, ma non preoccupiamocene!…
    Sul web, meno violazioni si fanno, meglio è!

  2. Mettete i concetti più importanti in cima. Non scrivete cioè
    per arrivare a delle conclusioni attraverso un ragionamento, come insegnano
    a scuola, o come avviene nei romanzi, con il cosiddetto climax. Scrivete
    in maniera giornalistica
    , scoprendo le vostre carte fin da subito,
    con l’esposizione della conclusione o della notizia. I dettagli vanno
    aggiunti in seguito. Se la lettura viene troncata a metà, l’utente deve
    aver già incontrato i concetti principali. Un errore abbastanza
    frequente (l’ho fatto anch’io) è quello di instaurare una specie di
    gioco con il lettore, incuriosendolo, fornendo dati oscuri, in
    maniera da creare un aumento di interesse che lo spinga a leggere. Be’,
    non funziona. I lettori non vogliono perdere tempo in rete, e
    gradiscono i fatti, non i giochini, per i quali si rivolgono a siti
    specialistici. L’utente vuole sapere subito se troverà qualcosa che
    lo interessi.
    Se la prima frase è promettente, vorrà saperne di
    più. Tale modo di scrivere è talvolta definito a “piramide rovesciata”.
  3. Che le prime frasi siano le più importanti vale non solo per
    l’intero testo, ma anche per i singoli paragrafi. Poiché la gente
    non legge, ma scorre il testo, rendete possibile la comprensione anche
    solo attraverso le frasi principali poste in cima ai paragrafi o attraverso
    le frasi chiave, evidenziate.
  4. Dedicate un periodo ad un solo concetto. Quando avete esaurito
    quell’argomento e passate al successivo, cambiate periodo. Questo faciliterà
    visivamente, ma anche concettualmente, il processo di comprensione del
    lettore, già abbastanza ostacolato dalla difficoltà di lettura.
  5. Dominate il contenuto. Cambiate disposizione ai concetti, per
    cercare quella più efficace. Non abbiate timore, se il tempo non vi
    manca, di provare varie strade.

Lo stile:

  1. A causa soprattutto delle difficoltà nella lettura, il web
    vuole una scrittura pratica, concisa
    . E’ meglio evitare di essere
    troppo letterari, eleganti, involuti. Togliete tutte le parole superflue.
    Siate oggettivi, concisi e precisi: esprimete in maniera diretta
    i contenuti, senza perifrasi o espressioni vaghe. Via gli aggettivi
    non veramente utili. Evitare le frasi lunghe e i periodi con troppe
    coordinate e subordinate. Aboliti i gerghi, il marketese, il politichese,
    i termini incomprensibili. Argomentate il più possibile attraverso i
    fatti, tentate di separarli dalle opinioni, che pure è lecito
    esprimere.
  2. Siate divertenti, il che non significa essere umoristici. Lasciate
    perdere lo humor, i giochi di parole: da una parte eventuali utenti
    internazionali non lo capiranno, dall’altra distrarreste dal contenuto.
    ‘Siate divertenti’ significa ‘siate brillanti’, non rendete il
    vostro testo freddo e noioso. Questo non si insegna facilmente, anche
    se vi sono delle tecniche. Il ritmo sincopato, per esempio. Evitate
    frasi che abbiano tutte la stessa cadenza. Ad un periodo più lungo anteponete
    e posponete sequenze di frasi più brevi. Se vi viene in mente un commento
    su quanto state scrivendo, inseritelo pure: sembrerete più umani. L’importante
    è non esagerare.
    In una parola, dovreste divertirvi mentre scrivete,
    trasmettere un certo entusiasmo, ma al tempo stesso rimanere professionali.
    Facile, eh?
  3. Ci vuole buon senso: curate anche una certa scorrevolezza,
    non tagliate il testo con l’accetta solo per rispettare queste regole.
    Ma comunque non lasciatevi andare come fareste su carta. Le frasi brillanti,
    i periodi articolati sono solo fatica in più in un compito che è già
    faticoso di suo.

Espedienti visivi:

La lettura si fonda su due processi: il primo consiste nel riconoscimento
visivo
, il secondo nell’estrazione del significato. Il secondo
processo (l’estrazione del significato) viene ostacolato da una cattiva
percezione. Per migliorare la percezione visiva del vostro testo potete
usare i seguenti espedienti:

  1. Spezzate i periodi andando frequentemente a capo. Un unico
    blocco di testo viene visto come un ostacolo insormontabile.
  2. Evidenziate le parole chiave: per farlo è meglio utilizzare
    il grassetto, piuttosto che il corsivo come si usa su carta, perché
    il monitor, composto da pixel orizzontali e verticali, non rende bene
    i caratteri disposti in diagonale, come nel caso del corsivo. Potete
    anche usare un colore per evidenziare il testo, ma accertatevi che lo
    stiate effettivamente enfatizzando! Dovete usare un colore saturo e
    non troppo luminoso (se usate il fondo chiaro). Il colore che più risalta
    all’occhio è il rosso. Ma se lo usate (come in questo sito) per i link,
    evitate di usarlo per termini che non sono linkati: generereste confusione
    negli utenti. Alle volte anche lo stesso link, però, può servire ad
    evidenziare parti di testo. Usate comunque i link con parsimonia, e
    solo per informazioni secondarie e non determinanti per la comprensione
    del discorso, perché sono dei distrattori, dato che danno all’utente
    la tentazione di seguirli.
  3. Non utilizzate una colonna di testo troppo larga, perché gli
    occhi faticano a mantenersi su una riga lunga. Inoltre siamo abituati
    alle colonne di un giornale.
  4. Utilizzare dove possibile elenchi numerati o con puntatore,
    come questo. Le voci risultano chiaramente divise e spaziate. E’ meglio
    naturalmente mettere le voci più importanti in alto.
  5. Gli articoli non dovrebbero essere troppo lunghi. Assolutamente
    vietato spezzarli su più pagine, una scomodità inaudita. Nielsen consiglia
    semmai di dividere l’argomento in più articoli diversi.
  6. Infine, tutto questo sarà vano se non scegliete colori che vi assicurino
    un buon contrasto.
    Caratteri neri su sfondo bianco offrono il contrasto
    migliore. Il negativo, cioé bianco su nero, per alcuni è più gradito,
    per altri no. In ogni caso dà un tono cupo e vagamente tecnologico alla
    pagina. Valutate anche l’impatto emotivo, il calore, la sensazione che
    la pagina trasmette. Fate attenzione ai colori che scegliete: devono
    dare un buon contrasto anche per daltonici e discromatici. I disturbi
    nella percezione del colore sono più diffusi di quanto non si creda.
    Forse non lo sapete, ma conoscete certamente qualcuno che ha problemi
    di questo tipo. Ecco perché il nero su bianco rimane a mio avviso ancora
    la scelta migliore.
  7. Utilizzate un carattere tipografico standard. Oltre a essere
    facilmente riconosciuto, il che aiuta la lettura, eviterete di creare
    inconvenienti visivi a quegli utenti che non dispongono di una particolare
    font. I caratteri più diffusi sono: il times, usato molto in
    stampa, con le grazie che aiutano la lettura; l’arial e il verdana,
    senza grazie, più leggibili su monitor specialmente con caratteri di
    dimensioni piccole (soprattutto il Verdana); il courier, carattere
    con grazie monospaziato, che ricorda la macchina da scrivere.

A questi suggerimenti va aggiunta una considerazione più progettuale.
Nelle prime pagine non ci devono assolutamente essere testi lunghi
come questo (ma neanche un quarto di questo!). Solo lanci di notizie,
civette, ben organizzate sulla pagina, con buoni titoli e sommari.
Organizzate quelle pagine assieme ad un buon designer: non è (solo)
un problema di scrittura, ma di grafica.
Nelle pagine di destinazione, come questa, i testi possono (e a volte
devono) essere più lunghi. Se un utente è interessato e voi avete seguito
i suggerimenti, farà lo sforzo, oppure salverà la pagina e la leggerà
con calma, magari dopo averla stampata.

Questi consigli non sono affatto semplici da seguire. Spesso è
necessario un laborioso processo di riscrittura, di adattamento e di ‘potatura’
del testo, soprattutto se lungo. Affidatevi ad un buon web editor, ammesso
che ve ne siano di disponibili, che revisioni lo scritto dell’autore.
Gli articoli di Usabile.it vengono mediamente riscritti o corretti una
decina di volte. Per produzioni giornaliere questo non è possibile,
ma naturalmente le produzioni giornaliere non vivono di articoli così
lunghi. Ad ogni buon conto, il tempo passato a curare i contenuti è
sempre tempo ben speso, soprattutto se questi dovranno durare nel tempo.