HTML5: alcune riflessioni dopo Better Software

Di ritorno ormai da qualche giorno da BetterSoftware, volevo ringraziare tutti i partecipanti all’affollatissimo (complice anche la stanza non enorme, ma fa sempre piacere) workshop che ho tenuto su HTML5 e gli standard web. Grazie a chi c’era e a chi non ha potuto entrare (ho letto su Twitter, mi spiace). Grazie a chi ha applaudito e a chi ha fatto domande.

A breve sarà online la presentazione e, credo, anche il video sul sito di BetterSoftware. Nel frattempo, una volta tornato, ho scoperto che Alistapart aveva appena pubblicato una breve storia del markup che sarebbe stata utile per la prima parte del mio discorso. Be’, pazienza. E’ utile anche adesso. HTML5 è un argomento interessante per una serie ampia di ragioni:

  1. Perché interessa il nostro lavoro quotidiano (di noi che ci occupiamo di interfacce)
  2. Perché è un clamoroso esempio di cambio di direzione di un organismo internazionale (il W3C) sotto la spinta di lobby visibili e organizzate
  3. Perché usa il tema degli standard web aperti per portare avanti precisi modelli di business.

Dovrebbe spaventarci? No, indubbiamente è una novità eccitante. Ma come non vedere una certa anomalia nello sviluppo di HTML5?

Torneremo presto sull’argomento. Intanto segnalo una interessante serie di articoli su GigaOm sul dibattito fra standard aperti e chiusi (e su cosa significhi). Non sempre le cose sono così semplici come sembrano.

E’ un argomento strettamente connesso a HTML5 (e alla sua diatriba con Flash) e che avrà sempre maggior rilevanza, in futuro.

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