iPhone incoraggia alla navigazione web?

Oggi ho dato un’occhiata alle statistiche Shinystat di questo sito, e ho scoperto che divide fra “dispositivi fissi” e “dispositivi mobili”. Bene. Le visite da dispositivi mobili non sono molte, negli ultimi 30 giorni (circa il 4,5 per mille update: il servizio è attivo da meno di 30 giorni, dunque se si considera solo marzo, le visite da mobile sono lo 0,72%, una percentuale decisamente più rilevante, in crescita, e che presto significherà che un visitatore su 100 viene da dispositivi mobili), ma è strabiliante che il 75% sia da Safari.

Praticamente la stessa percentuale che viene da iPhone OS. Il quale genera un traffico 7 volte superiore a qualunque altro sistema operativo (mobile). Le quote di mercato reali sono controverse (oscillano tra il 13 e il 20%), ma sono certamente molto più basse del 75%. Ed escluderei che i miei lettori siano tutti fan della Apple, visto che da fisso i visitatori con Mac OS sono solo l’11%.

Che significa tutto ciò? Che iPhone facilita la navigazione web? È la conclusione anche di Mashable, partendo da altri dati. Ed è in effetti possibile che sia proprio così. Il traffico web generato da iPhone sembra effettivamente superiore a quello di tutti gli altri sistemi operativi mobili, e ben sopra la reale quota di mercato (e ricorda un altro dato noto: che a dispetto di una penetrazione del broadband inferiore alla media europea, in Italia il traffico web è generato quasi esclusivamente dalle connessioni a banda larga).

C‘è però anche un’altra possibile spiegazione. Che, semplicemente, le caratteristiche dell’iPhone lo rendano appetibile per un pubblico qualitativamente diverso da quello che usava prima gli smartphone. Un pubblico che vuole fare cose diverse, non riesce a farle in modo soddisfacente con altri dispositivi e, perciò, sceglie l’iPhone.

Per il momento, dunque non è ancora corretto concludere che sia lo specifico design dell’iPhone a incoraggiare la navigazione in utenti “qualunque”, o, piuttosto, che attragga utenti diversi da quelli “qualunque”. In entrambi i casi, però, è certo che è difficile considerare il telefono Apple equivalente ad altri simili di altre marche. Sembra proprio che, per attrazione spontanea di un pubblico latente, o per generazione di comportamenti differenti, l’iPhone sia percepito e forse sia un dispositivo in qualche modo diverso.

La lezione è che i dispositivi innovativi non sono semplicemente quelli che conquistano quote di mercato. Sono quelli che elicitano comportamenti diversi da quelli a cui siamo comunemente abituati. È piuttosto difficile immaginarli, prima. Mentre sembrano ovvi dopo.

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