Anche siti blasonati a volte incappano in qualche scivolone.1
Nella schermata in alto tratta da Nova del Sole24Ore l’immagine scelta come sfondo ostacola la lettura dei titoli e soprattutto del sommario.
Questo è un problema di percepibilità, uno dei principi di usabilità indicati anche dalla legge 4/2004 e dalle linee guida per i siti web.
Però il problema è interessante, perché non deriva da un difetto di progettazione, quanto piuttosto di redazione e gestione.2 Il template, infatti (peraltro utilizzato da molti siti), è pensato in un certo modo: un fascione con un’immagine a tutta colonna, sopra la quale, con un gradiente che garantisca la leggibilità, sono posizionati i testi.
- La stessa immagine con una visualizzazione mobile. Un po’ meglio, soprattutto perché non c’è il sommario. Ma non ci siamo ancora. Idealmente i test da fare prima della pubblicazione dovrebbero tener conto dell’adattamento anche del singolo articolo sui vari dispositivi.
Il problema è che non tutte le immagini sono uguali: e se si sceglie quella sbagliata, come in questo caso, il redattore3 dovrebbe accorgersene. A quel punto dovrebbe o aumentare l’opacità della trasparenza, per ridurre il disturbo dell’immagine sottostante (se il template lo consente); o cambiare immagine!
Senza contare che, al di là dell’interferenza sulla leggibilità del testo, l’immagine scelta ha anche delle delle configurazioni figurali (qualcuno dice “delle gestalt”…) che si dispongono secondo angoli che interferiscono con il livello del testo.
Quel che voglio dire con questo esempio è che una buona usabilità non dipende solo dal progettista, ma anche da chi quotidianamente scrive e gestisce il sito.
Mantenere una buona esperienza dell’utente è un’attività quotidiana, non soltanto “una tantum”, acquisita con il progetto. Ed è per quello che la qualità dell’esperienza andrebbe comunque sempre monitorata.
1 Sì, abbiamo qualche recente scivolone da farci perdonare anche noi, se ve lo state chiedendo: ne parleremo in un prossimo articolo, ma il punto è proprio che anche l’expertise non basta, ci vogliono un’attenzione e dei check quotidiani.
2 O meglio: certamente il progetto ha dei difetti: nel senso che non è pensato per tener conto della variabilità delle possibili situazioni. Ma un progetto fa sempre in qualche maniera delle assunzioni, si applica ad una certa variabilità di casi standard, e si affida anche alla gestione quotidiana per il buon mantenimento.
3 Solo per ironia della sorte, l’esempio è associato ad un articolo di Elizabeth Buie, una delle più stimate esperte internazionali di usabilità. Ovviamente lei non ne ha alcuna responsabilità, e quando parliamo di “redattore”, intendiamo qui chi nella redazione ha montato e impaginato il pezzo. Con il cui contenuto siamo peraltro totalmente d’accordo!